L’ipersensibilità dentale
L’ipersensibilità dentale
L’aumento della sensibilità dentale è uno dei sintomi più frequenti lamentati dai pazienti.
Si tratta del dolore improvviso che si scatena al contatto con:
- cibi dolci; caramelle e alcuni tipi di frutta
- cibi acidi; agrumi (arance, limoni, pompelmi), pomodori, aceto, ma soprattutto energy drink e coca cola
- bevande troppo calde o troppo fredde: tè, caffè, acqua mantenuta in frigorifero, bibite gassate con ghiaccio.
Quando si esclude la presenza di carie, la diagnosi di ipersensibilità avanza specie in presenza di:
- abrasioni
- erosioni
- denti usurati, incrinati, abrasi o erosi; questi denti hanno perso lo strato di smalto protettivo ed isolante per cui le terminazioni nervose dentinali esposte provocano dolore al contatto con stimoli normali.
Alcuni fattori contribuiscono allo sviluppo dei denti sensibili:
- abrasioni: spazzolare i denti in modo troppo vigoroso, usando uno spazzolino a setole dure e/o dentifrici di scarsa qualità aggressivi
- erosione; da cibi e bevande acide ma anche da reflusso gastroesofageo, frequente vomito gravidico o bulimico
- usura: il digrignamento o bruxismo che si è accentuato durante la pandemia da Covid-19 induce i pazienti a scaricare il nervosismo stringendo i denti.
- trascurare per anni la seduta di pulizia dei denti; alla rimozione dei depositi estesi di tartaro i denti non sono più abituati a normali stimoli termici e risultano ipersensibili
- lo sbiancamento dentale rende temporaneamente sensibili i denti.
Esistono vari livelli di intervento, ad invasività crescente, in base alla gravità del sintomo lamentato dal paziente:
- tentare un primo controllo del problema con specifici dentifrici, collutori e schiume prescritti dall’igienista.
Le terapie professionali variano in base alla gravità dell’ipersensibilità e prevedono l’utilizzo di principi attivi attraverso il sigillo dei tubuli dentinali:
- Fluoruro di sodio o stannoso in gel da applicare sull’area sensibile
- Nitrato di potassio in gel
- Fosfato di calcio
- Idrossinanoapatite.
- applicare speciali vernici al fluoro desensibilizzanti presso lo studio dentistico
- sigillare la superficie dei colletti dentari esposti con biomateriali oppure coprire l’area di esposizione con interventi di chirurgia parodontale per le recessioni
- devitalizzare il dente che non risponde ai trattamenti sopra elencati.
"Comunicazione sanitaria informativa ai sensi della legge 145/2018 (comma 525) curata dallo Studio Dentistico Dr. Agata Lavinia Malara (direttore sanitario dr. Agata Lavinia Malara, odontoiatra, Albo RC 535)"