Sedazione cosciente
Sedazione cosciente
Avere pazienti senza paura è stato da sempre il nostro scopo principale.
Per questo tutto il Team ha seguito una formazione dedicata alla gestione dell’odontofobia nel piccolo paziente e nell’adulto.
La paura del dentista provoca spesso ansia e angoscia sia nei bambini che si devono sottoporre alla seduta odontoiatrica, sia nei genitori che li accompagnano.
Ma quasi in tutti i casi riusciamo a rendere la seduta dal dentista estremamente gradevole utilizzando un apparecchio (la sedation machine) in grado di miscelare due gas, ossigeno e protossido d’azoto (noto come gas esilarante); la miscela viene inalata dal bambino tramite una mascherina profumata in modo da raggiungere una stato di sedazione. Il bambino durante la sedazione cosciente rimane perfettamente vigile e collaborante, risponde agli stimoli ed alle richieste dell’operatore, ma è estremamente tranquillo e non ha paura. Manteniamo il paziente in questa condizione fino al termine della seduta consentendoci di lavorare nel migliore dei modi. Al termine della seduta il bambino esce dallo studio allegro e felice per avere superato la sfida di sottoporsi alle cure e gratificato da un piccolo dono.
La Sedazione Cosciente è di aiuto anche nei casi in cui i bambini vanno volentieri dal dentista, ma non riescono a farsi curare a causa della difficoltà a mantenere la bocca aperta o per un accentuato riflesso del vomito. Durante la Sedazione Cosciente infatti si perde la percezione della durata della seduta odontoiatrica e si riduce il riflesso faringeo.
Un dentista esperto utilizza la metodica in modo estremamente efficiente ma ricordiamo che il successo non dipende solo dal possedere lo strumento; una fase decisiva dell’induzione è data da molti fattori:
- tempo brevissimo di attesa in sala d’aspetto
- staff accogliente che introduce il bambino in una atmosfera di gioco
- infotainment digitale
- preparazione farmacologica personalizzata.
L’induzione della sedazione è molto rapida (3-5 minuti); durante le procedure il paziente viene costantemente monitorato con il saturimetro ed il cardiofrequenzimetro. Successivamente si attende un breve “risveglio”.
Alla fine il paziente non rimane stordito e può tornare autonomamente a casa.